Patriota italiano. Nel 1802 fu eletto deputato ai Comizi di Lione e in seguito
entrò a far parte del corpo legislativo della Repubblica Italiana, creata
da Napoleone, e del Regno Italico. Alla caduta di Napoleone, nel 1814, fu
fautore della costituzione di un Regno indipendente nell'Italia settentrionale,
divenendo uno dei principali esponenti del liberalismo lombardo. Operò
per l'introduzione delle prime filande a vapore nella regione, promosse lo
sviluppo dell'illuminazione a gas, la fondazione di alcune scuole e la
navigazione a vapore sul Po. Tra i principali finanziatori del
"Conciliatore", amico di S. Pellico, all'arresto di questi
trovò rifugio a Parigi e poi a Londra (1822), e fu condannato a morte in
contumacia dall'autorità austriaca. Insieme con lord Byron
partecipò alla lotta per l'indipendenza greca, militando presso Nauplio
dal 1825 al 1827, anno in cui, per ragioni di salute, si recò a
Marsiglia. In seguito all'amnistia del 1838, poté ritornare a Milano. Nel
1848 fece parte del comitato di sicurezza del Governo provvisorio di Milano, che
gli affidò una missione speciale a Parigi. Al ritorno degli Austriaci a
Milano, si ritirò dalla vita pubblica (Como 1780 - Milano 1860).